Andrea era un ragazzo forte e coraggioso che amava l’ avventura. Era il figlio del famoso re di Arsa. Un brutto giorno il re morì, senza lasciare nulla in eredità al figlio, solo una mappa e una chiave.
Il figlio era deluso per non aver ricevuto in eredità nulla di prezioso; presto la curiosità per la mappa e la chiave ebbe la meglio e il curioso Andrea si mise a studiare la mappa, per scoprire dove portava e indagò sulla chiave desideroso di sapere cosa potesse aprire. Così decise di mettersi subito in cammino; camminò, camminò e camminò. Finché arrivò ad una grotta. La grotta era nascosta dagl’ alberi, dall’ edera che ricopriva completamente la porta, restava scoperta solo la serratura: evidentemente qualcuno aveva provato a spostare l’ edera per entrare.
Aprì la porta con la chiave e all’ interno trovò un forziere con dentro delle armi da fuoco e un pezzetto di pietra, prese con se tutti gli oggetti tra cui il pezzetto di pietra e si rimise in cammino. Seguendo la mappa arrivò davanti a un torrente talmente piccolo che gli basto un salto per ritrovarsi dall’altra parte. Poco distante da lui si trovavano due draghi: Eliona e Edigard. Le due creature si avvicinarono ad Andrea e senza pensarci troppo gli diedero un secondo pezzetto di pietra; poi successivamente si presentarono aggiungendo di essere amici stretti del padre ormai deceduto. Andrea gli invitò ad aggiungersi a lui. si incamminarono e diventarono subito amici. Dopo qualche ora arrivarono al castello di Entiti il peggior nemico di Andrea, i draghi e suo padre. Li venne l’ idea di affrontarlo.
Ma prima di entrare i due esseri consegnarono ad Andrea due anelli magici capaci di rendere invisibile chi gli indossa; Andrea indossó entrambi frettolosamente ed esclamó:” E` IL MOMENTO !! ” .
I tre amici aprirono bruscamente l’ enorme portone dinanzi a loro, si trovarono in una sala da pranzo grande quanto un campo da calcio. Al centro di ella si trovava un tavolo molto lungo e altrettanto sottile.
Su una delle numerose sedie intorno al tavolo era seduto un ometto basso ERA ENTITI. Andrea lancio` due mitragliatrici a i due draghi; senza che Entiti lo vedesse; i draghi le afferrarono, corsero verso l’ ometto che tanto odiavano e lo bloccarono.
Visto che Entiti era un dio del fuoco ad Andrea basto prendere un secchio d' acqua che si trovava nello sgabuzzino vicino alla sala da pranzo e gettarli l' acqua al suo interno. Ma ebbe un po di compassione nel vedere un piccolo uomo indifeso essere ucciso cosi brutalmente e quindi lo lascio continuare la propia vita ma a costo di non compiere più
cattiverie.
Entiti sorpreso della sua generosità regal
o la sua collana magica al ragazzo. Lui ringrazio Entiti e se ne and
o con le due creature. Vagarono per una pianura per un po
` e giunsero ad una palude con una zattera che sembrava li stesse aspettando.
Notarono che su la barchetta era inciso qualcosa ” tu ragazzo che cerchi il nulla dopo che il padre ti ha lasciato usami per trovare il nulla porta con te chiunque ti sia vicino”.
Tutti i tre salirono curioso; e dopo qualche chilometro la palude fu interrotta da un muro altissimo che sembrava essere di milioni di anni fa.
Come uno stampo inciso nella pasta frolla si trovava una specie di buco che sembrava chiedere di essere riempito. Nascosta da alcuni centimetri di edera verde smeraldo, era inscritta una frase “le cose piu preziose che hai darmele tu dovrai". i tre non capirono subito ma Eliona ebbe un presentimento e urolo:"MA SI
E` OVVIO, LE PIETRE!!!”.
Edigard inseri` tutte le pietre e la collana di Entiti.
Ci fu un tuono talmente forte che fece rabbrividire tutti; il muro tremo e si divise a meta Era nascosta una grotta piena di preziose monete d
oro, rubini e diamanti.
Una voce disse con tono rauco: ” Tuo padre era un uomo d'oro non potrebbe mai lasciarti cosi
senza nessun bene’”.